Avviato il confronto tra i sindacati di categoria Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fisascat Cisl, Uiltucs e l’associazione imprenditoriale del terzo settore socio sanitario assistenziale Anaste per la definizione del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro.
Sullo sfondo, recita un comunicato sindacale unitario, le forti criticità economiche connesse alla crisi pandemica evidenziate dalla presidenza Anaste, anche dettate dalla riduzione della presenza di ospiti all’interno delle Rsa e dai notevoli costi aggiuntivi sostenuti dalle strutture per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale e le attività di pulizia e sanificazione. Criticità relative anche alle gravi carenze di personale venutesi a determinare in conseguenza della progressiva “migrazione” di decine di professionisti sanitari dal comparto privato verso il pubblico ed alla contestuale difficoltà nel reperire nuovi professionisti da impiegare all’interno delle Rsa. Non da ultimo il mancato adeguamento delle tariffe applicate dalle Rsa, che non consente più la copertura dei costi per i servizi effettivamente resi.
I sindacati, pur comprendendo le difficoltà manifestate da Anaste, soprattutto in relazione al modello organizzativo delle Rsa e alla necessità di avviare un percorso di corresponsabilità con le committenze, hanno evidenziato come l’operazione di riqualificazione del settore passi anche attraverso “la valorizzazione del personale e la definizione di un Ccnl con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”.