Contratto Vigilanza Privata e Servizi di Sicurezza, il 17 luglio in sciopero anche all’Aeroporto di Bari per il rinnovo gli addetti nei siti aeroportuali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs: il Ccnl è scaduto da 7 anni, le associazioni imprenditoriali tornino responsabilmente al tavolo per riconoscere la professionalità di centinaia di migliaia di addetti e definire aumenti economici congrui e dignitosi
Incroceranno le braccia domenica 17 luglio gli addetti alla vigilanza privata e ai servizi di sicurezza nei siti aeroportuali. La protesta, di 4 ore dalle ore 14 alle 18, concomitante allo sciopero del trasporto aereo, si svolgerà nell’ambito della mobilitazione indetta dalle federazioni di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per sollecitare lo sblocco delle trattative di rinnovo del contratto nazionale di lavoro applicato agli oltre 100mila addetti del settore, scaduto da 7 anni.La nuova giornata di sciopero segue l’iniziativa del 2 maggio scorso. In migliaia hanno sfilato per le strade della capitale alla manifestazione nazionale organizzata dai sindacati contro lo stop dei negoziati per il rinnovo del Ccnl, dopo il fallito tentativo di conciliazione con le associazioni imprenditoriali di settore Assiv, Univ, Anivip, LegaCoop Produzione e Servizi, Agci Servizi e Lavoro, indisponibili a trovare la quadra sull’aumento salariale. Sulla vertenza era intervenuto anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando.
Nell’esprimere vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno prestato il loro servizio anche nei momenti di difficoltà legati all’emergenza sanitaria, il ministro si era assunto l’impegno di approfondire la condizione contrattuale del settore e svolgere un’azione di forte sollecitazione e sensibilizzazione nei confronti delle associazioni datoriali per riprendere la trattativa e consegnare al più presto un risultato negoziale ad un settore che opera anche nell’ambito degli appalti pubblici.
“Si tratta di lavoratrici e lavoratori – spiega Miriam Ruta Segretario generale FISASCAT Cisl Bari – esposti quotidianamente al pericolo e alle logiche del massimo ribasso, stremati dallo stato in cui versa il settore dove si assiste quotidianamente alla costante violazione delle norme di legge e dei contratti anche in tema di salute e sicurezza.Salari insufficienti, turni di lavoro massacranti e insostenibili –fanno il paio con la mancata applicazione delle previsioni contrattuali su permessi e giornate di riposo mentre ai lavoratori viene richiesta una professionalità elevata a fronte di retribuzioni ferme al 2015″.