Guarini: «La Fisascat Cisl, che da sempre ritiene quello della bilateralità un ruolo imprescindibile nell’ambito delle relazioni sindacali settoriali, nel condividere la lucida analisi sottesa al rapporto Ocsel, proseguirà nel suo impegno per rafforzare l’esperienza bilaterale e ampliare la gamma dei servizi offerte alla mutate condizioni di contesto che i lavoratori stanno vivendo anche nell’ambito del rinnovo dei maggiori contratti del terziario di mercato».
Roma, 30 luglio 2021 – Nell’anno del Covid la contrattazione aziendale non si è arrestata ma è profondamente cambiata: oltre l’80% degli accordi raggiunti nel 2020 ha affrontato la crisi economica originata dalla pandemia. Solo il 5% degli accordi riguarda il salario, contro il 48% del 2019.
E’ quanto rileva il sesto rapporto Ocsel, l’Osservatorio contrattazione di secondo livello della Cisl – che raccoglie e analizza 2.827 accordi aziendali negoziati negli anni 2019 e 2020. Secondo l’indagine, la crisi viene affrontata con accordi di sospensione (87% degli accordi di crisi complessivamente stipulati, pari a 1.392) e il ricorso alla cassa integrazione (62% degli accordi di crisi – 992 accordi). L’orario di lavoro è trattato nel 2020 nel 16% degli accordi, con un lieve calo rispetto al 2019, quasi esclusivamente in relazione alla situazione generatasi con la pandemia.
Con la ripresa della funzionalità delle imprese, infatti, dopo un iniziale blocco, si pone il problema dell’operare in sicurezza applicando misure anti-contagio. Per garantire il distanziamento sociale vengono, dunque, raggiunti accordi per la distribuzione dell’orario di lavoro: questa tipologia di accordi riguarda il 90% delle intese complessivamente stipulate in materia di orario.
A causa della crisi, tracollano, dal 2019 al 2020, gli accordi sullo straordinario (dal 24% al 3% degli accordi in materia di orario), quelli sulla flessibilità(dal 42% all’8% degli accordi in materia di orario) e quelli sul part-time (dal 21% al 2% sempre degli accordi in materia di orario). Gli accordi in materia di organizzazione del lavoro (con il 16% sul totale degli accordi), sono impegnati per l’88% da accordi per i turni.
Per garantire il distanziamento sociale, esplode nel 2020 l’utilizzo dello smart-working che, in breve tempo, ha coinvolto oltre 5 milioni di lavoratori.
Gli accordi sul welfare aziendale subiscono una battuta d’arresto e rappresentano il 2% delle materie contrattate, contro un 32% dell’anno precedente.
«Anche nel 2020 – sottolinea la Cisl – si conferma il trend crescita della contrattazione aziendale nelle piccole e piccolissime imprese, in cui già negli anni precedenti si era arrivati a stipulare circa il 30% degli accordi». «Il Governo – ha dichiarato il segretario generale della Cisl – deve sostenere il ruolo generativo della contrattazione nazionale e decentrata con specifiche leve fiscali e non entrando a gamba tesa in materie proprie del libero e autonomo incontro tra parti sociali».
A fargli eco il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini. «Nel rapporto Ocsel – ha dichiarato il sindacalista – emerge che anche nel 2020 la contrattazione integrativa non si è arrestata ma ha implementato il ricorso allo smart working e si è concentrata in materie innovative, quali il welfare aziendale e congedi per le lavoratrici e i lavoratori in caso di bisogno». «Inoltre – ha aggiunto – la lettura ai raggi x della contrattazione suggerisce che, per il futuro, il ruolo negoziale dei sindacati dovrà concentrarsi su una forte integrazione tra servizi di welfare aziendale da riconoscere ai lavoratori e prestazioni e garanzie erogate dalla bilateralità di settore» sottolineando che «è necessario contrastare il crescente fenomeno del dumping che abbatte salari, tutele e diritti».
«La Fisascat Cisl, che da sempre ritiene quello della bilateralità un ruolo imprescindibile nell’ambito delle relazioni sindacali settoriali, nel condividere la lucida analisi sottesa al rapporto Ocsel – ha chiosato Guarini – proseguirà nel suo impegno per rafforzare l’esperienza bilaterale e ampliare la gamma dei servizi offerte alla mutate condizioni di contesto che i lavoratori stanno vivendo anche nell’ambito del rinnovo dei maggiori contratti del terziario di mercato».
Il ministro del lavoro Orlando, che ha preso parte alla presentazione del sesto rapporto Ocsel Cisl sulla contrattazione aziendale, ha definito «il ruolo del sindacato nell’emergenza pandemica “essenziale”. Il ministro il particolare ha ricordato le intese che hanno portato ai protocolli sulla sicurezza e alla costituzione dei comitati Covid e all’intesa sulle vaccinazioni nei luoghi di lavoro».
«Ora – ha concluso il ministro – bisogna gestire ulteriori step con un confronto condiviso».