Roma, 21 aprile 2023 – Riprese in plenaria le trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Pubblici Esercizi, Ristorazione Collettiva, Commerciale e del Turismo, scaduto il 31 dicembre 2021. Al tavolo con le organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e le rispettive delegazioni, tutte le associazioni imprenditoriali di settore: Fipe, Angem, Alleanza Cooperative Italiane – Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi e Agci Servizi. Sono oltre 1 milione le lavoratrici e i lavoratori interessati dai negoziati, dipendenti dalle 330mila imprese del settore, tra bar, ristoranti e tavole calde, fast food, pasticcerie, mense, spacci aziendali e dalle aziende di fornitura pasti preparati e mense, prevalentemente in regime di appalto.
In premessa le associazioni imprenditoriali hanno ripercorso il drammatico periodo pandemico, sottolineando le inevitabili ripercussioni che l’emergenza sanitaria ha avuto sulla vita sociale ed economica, sulla tenuta delle imprese e sul tessuto occupazionale. Uno scenario aggravato dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime, con ricadute negative in tutto il settore, soprattutto nel comparto della Ristorazione Collettiva, in particolare negli appalti con committenza pubblica.
Le imprese, nel confermare l’importanza del rinnovo del Ccnl anche quale presidio di legalità, hanno presentato un documento nel quale, oltre ad una panoramica di contesto e di prospettiva, hanno illustrato i temi da affrontare in sede di rinnovo, indicando, tra le priorità, l’inquadramento professionale, l’organizzazione del lavoro, i livelli di contrattazione e produttività, la bilateralità, i cambi gestione e i cambi appalto e il costo del lavoro. Sollevato anche il tema della “attrattività” occupazionale del settore, con le inevitabili ricadute sulle dinamiche organizzative delle imprese.
I sindacati, stigmatizzando la lettura del contesto, hanno sottolineato come la ripresa delle aziende del settore sia oramai consolidata, confermata anche dal segno positivo di molti bilanci aziendali, anche del comparto della Ristorazione Collettiva. Ribadita la disponibilità ad affrontare congiuntamente alle imprese il tema della revisione prezzi negli appalti pubblici. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno poi rimarcato gli interventi economici e normativi messi in campo dal Governo a sostegno del comparto, stigmatizzando la reintroduzione dei voucher e la detassazione delle mance.
Per le tre sigle la vera emergenza delle lavoratrici e dei lavoratori è quella salariale, con le retribuzioni al palo e attanagliate dalle dinamiche inflattive, mentre nel settore è largamente diffuso il part time involontario, spesso a poche ore settimanali, con condizioni sempre più insostenibili. I sindacati hanno rilanciato i temi della piattaforma unitaria da affrontare prioritariamente nella fase negoziale: relazioni sindacali e governance settoriale, bilateralità e welfare contrattuale, mercato del lavoro e part time, contrattazione decentrata, appalti ed esternalizzazioni, salute e sicurezza, formazione e tutela della professionalità, diritti individuali ed incremento salariale, tema dirimente per rendere attrattivo il settore della ristorazione.
Condivisione sull’auspicio espresso dalle associazioni imprenditoriali sulla convocazione in tempi brevi da parte del Ministro del Lavoro, in risposta alla richiesta di incontro congiunta trasmessa nelle scorse settimane, che dovrà essere l’occasione per far emergere le necessità complessive del settore, delle imprese, delle lavoratrici e dei lavoratori, utili anche al confronto sul rinnovo contrattuale. Le Parti torneranno ad incontrarsi il 18 maggio.