Cisl: «Sbagliato ricorrere allo sciopero. Dialogo e confronto per migliorare e rafforzare la Legge di Stabilità. Iniziative, assemblee nei luoghi di lavoro e sui territori»
Roma, 2 dicembre 2022 – Tempi stretti per la prima Legge di Bilancio del Governo Meloni. Dopo la bollinatura della Ragioneria dello Stato e la firma del Presidente della Repubblica Mattarella la manovra approderà alla Camera il prossimo 20 dicembre. Il provvedimento dovrà essere licenziato in prima lettura entro Natale, per passare quindi al Senato dove sarà definitivamente approvato entro la fine dell’anno. Resta alta l’attenzione dei sindacati sulla manovra convocati a Palazzo Chigi il 7 dicembre.
Per il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra «la via maestra è quella del dialogo sui contenuti della legge di bilancio per migliorarla e cambiarla in direzione delle priorità sociali, ecco perché pensiamo che sia prematuro annunciare iniziative di sciopero» ha dichiarato il sindacalista confermando un giudizio articolato sul provvedimento.
«Abbiamo apprezzato proroga, continuità e consolidamento delle misure adottate negli ultimi mesi anche dal governo Draghi per fronteggiare la crisi energetica, il caro bollette, l’aumento dei beni alimentari e il sostegno sino a marzo 2023 a famiglie lavoratori dipendenti e imprese» ha sottolineato il leader Cisl.
«Consideriamo positive alcune misure che tengono conto di precise sollecitazioni e richieste che abbiamo avanzato nei mesi passati, mentre su alcuni provvedimenti ci sono contrarietà, dubbi e perplessità» ha aggiunto il sindacalista considerando «di grande importanza la convocazione a Palazzo Chigi il 7 dicembre». Un risultato che premia il pressing di della Cisl sulla necessità di rinsaldare il confronto.
Per il Comitato Esecutivo confederale, riunitori in modalità videoconferenza, “rafforzando la dimensione del dialogo e vanno cercati punti di mediazione per dare solidità alla manovra ma vanno anche avviati i tavoli delle riforme strutturali, a partire da pensioni, fisco, politiche attive, strategie industriali ed energetiche, salute e sicurezza, politiche sociali e sostegno alle fragilità”. E ancora “va aperto uno spazio stabile di confronto per costruire insieme le basi della ripartenza e della rigenerazione del Paese. Impostazione che richiede responsabilità e concordia e non ammette fughe in una demagogia e in un populismo che non solo non risolvono i problemi, ma contribuiscono a peggiorarli”. L’organismo esecutivo della Cisl in questa fase considera sbagliato ricorrere allo sciopero, “forma ultima di conflitto che nelle condizioni date danneggerebbe i lavoratori, logorerebbe il sistema produttivo, infiammerebbe i rapporti sociali e industriali, senza che tutto ciò abbia attinenza con le finalità di una mobilitazione tesa a migliorare la qualità dell’azione politica del Governo e del Parlamento”.
Il Comitato Esecutivo ha dato mandato alla Segreteria Confederale per mettere in campo e promuovere iniziative, assemblee nei luoghi di lavoro e sui territori, relazioni, campagne nazionali e territoriali di confronto e ascolto sui contenuti della manovra con lavoratori e pensionati utili accompagnare il percorso parlamentare con l’obiettivo di conquistare miglioramenti concreti, esercitare il ruolo di rappresentanza per rilanciare il protagonismo sociale e gli affidamenti essenziali alla costruzione del bene comune.
A seguire gli sviluppi sul varo definitivo della Legge di Bilancio 2021 c’è anche l’Europa. I vertici della direzione generale della Commissione europea che si occupano di conti pubblici ed economia e la task force istituita a Bruxelles per seguire i piani nazionali di ripresa e resilienza saranno a Roma per discutere i contenuti della manovra. I tecnici italiani e i della Commissione avranno modo di fare il punto sul rispetto degli impegni assunti dall’Italia per l’attuazione del Pnrr e le richieste di modifica che Palazzo Chigi si prepara ad avanzare. E questo soprattutto alla luce di quanto previsto dall’articolo 21 del regolamento Ue, cioè quello che prevede la possibilità che alcuni target indicati dal Pnrr non possano essere raggiunti per cause di forza maggiore, ovvero circostanze obiettive.
La presidente della Bce Lagarde ha intanto sottolineato i «progressi significativi» compiuti dall’Italia negli ultimi due anni «in termini di riforme strutturali e di miglioramento della produttività dell’economia italiana», richiamando l’importante occasione offerta dal Recovery Plan al Paese.