Terziario di Mercato, pronti alla mobilitazione per i rinnovi contrattuali attesi da oltre 7 milioni …

Guarini: «Il trimestre anti-inflazione non rappresenti un nuovo alibi per procrastinare ulteriormente il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro scaduti»

Roma, 7 settembre 2023 – Avanti con la mobilitazione per i rinnovi contrattuali attesi da oltre 7 milioni di lavoratrici e lavoratori del terziario distribuzione e servizi, della distribuzione moderna organizzata, del turismo, dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e commerciale, del comparto termale, degli studi professionali, dell’acconciatura ed estetica e del lavoro domestico.

Dopo la grande assemblea intersettoriale unitaria del 21 luglio a Bologna, che ha acceso i riflettori sulle condizioni di lavoro, con i salari al palo e la degenerazione della flessibilità verso una precarietà crescente, le federazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs si dichiarano pronte a nuove forme di protesta se non si dovesse arrivare celermente ad una sintesi dei negoziati.

Mentre crescono i ricavi delle imprese le trattative proseguono infatti senza sortire l’effetto auspicato nei diversi settori del terziario di mercato, comparti che scontano un ritardo nei rinnovi contrattuali in media superiore ai 3 anni, con la conseguente inadeguatezza dei trattamenti economici e normativi rispetto a realtà profondamente mutate, in seguito alla crisi pandemica, al conflitto russo ucraino e alle dinamiche inflazionistiche fuori controllo.

La Fisascat Cisl rinnova l’appello al senso di responsabilità delle diverse associazioni imprenditoriali e datoriali, chiamate oggi più che mai a dare risposte adeguate attraverso i rinnovi contrattuali. «La legittima richiesta di rinnovare i contratti nazionali alla più vasta platea di lavoratrici e lavoratori del mercato del lavoro italiano – ha dichiarato il segretario generale della federazione cislina Davide Guarini – non può essere ignorata o, peggio, derubricata a pretesa insensata ed è per questo che siamo pronti alla mobilitazione».

«E’ urgente rinnovare i contratti scaduti che attendono da troppo tempo una risposta, occorre restituire valore ai salari, qualità al lavoro, dignità alle lavoratrici e ai lavoratori, futuro alle persone» ha aggiunto il sindacalista invitando alla convergenza le diverse rappresentanze. «La contrattazione e il confronto ai tavoli negoziali – ha sottolineato – restano per noi strumenti imprescindibili per il progredire delle conquiste del lavoro».

Per il sindacalista oggi la vera emergenza «è contrastare inflazione e carovita». «Serve un intervento del Governo che assicuri la proroga strutturale del taglio cuneo fiscale, e la detassazione delle retribuzioni premiali, professionali e di scomodità e delle le tredicesime per lavoratori e pensionati, come anche allargare i fringe benefit alle persone senza carichi familiari».

Guarini ha poi commentato il protocollo di intesa sottoscritto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e dai rappresentanti delle associazioni della distribuzione moderna e del commercio tradizionale, con l’obiettivo di accelerare il processo di rientro dell’inflazione in corso negli ultimi mesi; dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre 2023 scatterà il trimestre anti-inflazione sul carrello della spesa, con la previsione di prezzi calmierati su una selezione di articoli attraverso diverse modalità, come l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sui prodotti individuati, o mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio a prezzo scontato o unico.

«L’auspicio – ha dichiarato il sindacalista – è che si individui una convergenza tra le imprese della distribuzione moderna organizzata e del commercio tradizionale e le imprese di produzione dei beni di largo consumo, affinché si massimizzi il contenimento strutturale della dinamica dei prezzi, e che questo non rappresenti un nuovo alibi per procrastinare ulteriormente il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro scaduti nel terziario di mercato».

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