Terziario di Mercato, Fisascat Cisl: emergenza rinnovo dei Contratti nazionali scaduti per più di 5 …

Guarini: «E’ scaduto il tempo, non c’è più spazio per tattiche dilatorie o espedienti volti a bypassare un’assunzione di responsabilità da parte delle imprese del settore e delle loro associazioni di rappresentanza»

E’ emergenza rinnovo dei Contratti nazionali nei settori del terziario di mercato, scaduti in media da circa 4 anni. Più di 5milioni di lavoratrici e lavoratori del terziario, distribuzione e servizi, della distribuzione moderna organizzata, della distribuzione cooperativa, del turismo, degli studi professionali, del terzo settore socio sanitario assistenziale e del comparto termale sono in attesa di risposte economiche e normative.

Lo scenario di riferimento è stato analizzato dal Comitato Esecutivo della Fisascat Cisl, riunito in assise ad Erice, in provincia di Trapani, nell’ambito dei lavori della decima edizione del Campo Scuola, quest’anno dedicato al tema “Europa, Lavoro, Immigrazione”, riservato ai giovani quadri e dirigenti della federazione cislina. Nell’intervento introduttivo ai lavori il segretario generale Davide Guarini ha rinnovato l’appello alle Parti Sociali firmatarie la contrattazione di settore.

«E’ scaduto il tempo, non c’è più spazio per tattiche dilatorie o espedienti volti a bypassare un assunzione di responsabilità da parte delle imprese del settore e delle loro associazioni di rappresentanza proporzionata alle criticità della fase».

Un tema dirimente, quello dei rinnovi contrattuali, che sarà anche oggetto di una riunione di coordinamento delle strutture e dei delegati Fisascat Cisl il prossimo 27 giugno, in una prima sessione dedicata ai quattro Ccnl della distribuzione commerciale. A pesare sui percorsi negoziali è anche la complessità della congiuntura economica, caratterizzata da un’inflazione elevata e persistente, «che però – per Guarini – non può rappresentare un alibi per non rinnovare i Contratti collettivi nazionali di lavoro». «Le recenti scelte in termini di politiche monetarie portate avanti dalle maggiori banche centrali – ha evidenziato il sindacalista – fanno peraltro ritenere che il fenomeno inflazionistico sarà uno spettro con il quale si faranno i conti per un lasso temporale importante e significativo.

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