«Nel nuovo Codice Appalti vi sono parti condivisibili e parti che devono vedere dei miglioramenti. Gli appalti di servizi, dove la componente della forza lavoro raggiunge il 75% del valore complessivo dell’appalto, sono fondamentali nel contesto della pubblica amministrazione, della sanità, dei multiservizi e della vigilanza privata. Importante aver raggiunto l’obiettivo della salvaguardia della clausola sociale e quindi dei posti di lavoro nei casi di cambio appalto dove deve essere garantita la continuità occupazionale dei lavoratori, come è importante che si sia affermato il principio dei contratti nazionali maggiormente rappresentativi per il settore. Si registrano però criticità nel subappalto che richiede una migliore regolamentazione».
Così il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini, ai microfoni di Radio Radicale, ha commentato il testo del nuovo Codice degli Appalti varato dal Governo nelle ultime settimane. «Nella catena del subappalto – ha sottolineato il sindacalista – vanno garantite le stesse condizioni alle quali è assoggettata l’azienda che ha partecipato alla gara di appalto ed è fondamentale la salvaguardia dell’applicazione della contrattazione. L’obiettivo che noi auspichiamo è quello della trasparenza, della legalità e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro». Per Guarini «serve un periodo di monitoraggio e verifica sull’impatto del provvedimento» ed è «importante che ci sia una riqualificazione delle stazioni appaltanti oggi troppo diffuse sul territorio e poco qualificate».
E ancora «serve un grande progetto di riqualificazione delle aziende». «Ecco perché – ha chiosato – nei prossimi giorni inizieremo con la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare della Cisl sulla partecipazione dei lavoratori, convinti che la stessa possa rappresentare un presidio di legalità e rispetto delle regole nel variegato mondo degli appalti». Il sindacalista, a margine dell’intervista, ha anche rilanciato sul ruolo della contrattazione e sulla necessità di definire una normativa ad hoc nel settore privatistico.
«Bene l’attenzione sui contratti pubblici ma ci sarebbe da introdurre degli elementi di regolamentazione anche per quanto concerne il campo degli affidamenti tra privati» ha dichiarato Guarini evidenziando che «ad oggi di fatto l’unico elemento che disciplina i servizi labour intensive negli affidamenti tra privati è il contratto collettivo nazionale di lavoro che nella maggior parte dei casi svolge una funzione di garanzia occupazionale, prevedendo il passaggio dei lavoratori dalla ditta che perde il lavoro a quella che subentra nella fornitura del servizio».