Sbarra: «E’ una Legge di Stabilità con poche luci e ancora troppe ombre, che nasce squilibrata a causa dello scarso dialogo sociale che l’ha preceduta. Bene l’apertura del presidente Draghi sulla volontà di avviare il tavolo di confronto con il Sindacato per dare al sistema previdenziale maggiore flessibilità ed equità. In caso contrario le mobilitazioni saranno inevitabili nelle forme e nei modi che stabiliremo con Cgil e Uil».
Roma, 29 ottobre 2021 – Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di Legge sul Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e il bilancio pluriennale per il triennio 2022 – 2024. “La Legge di Bilancio per il 2022 – si legge nel comunicato diramato al termine del consiglio dei ministri – si muove sulle coordinate delineate dalla Nota di Aggiornamento al Def, che prevedono la prosecuzione di una politica di bilancio espansiva al fine di sostenere l’economia e la società nelle fasi di uscita dalla pandemia da covid-19 e di aumentare il tasso di crescita nel medio termine, rafforzando gli effetti degli investimenti e delle riforme previsti dal piano nazionale di ripresa e resilienza”.
La Legge di Bilancio, che vale 30 miliardi di euro, si articola in diversi interventi che puntano a rafforzare il tessuto economico e sociale, sostenendo la crescita e la competitività dell’economia italiana.
A cominciare dal fisco con un intervento complessivo di 12 miliardi per tagliare le tasse. Per ridurre il cuneo fiscale e l’Irap è previsto un intervento da 8 miliardi di euro, di cui 6 con un nuovo stanziamento di bilancio e 2 miliardi già assegnati in precedenza. sugli investimenti pubblici è previsto uno stanziamento di circa 70 miliardi per gli investimenti delle amministrazioni centrali e locali dal 2022 al 2036. E ancora investimenti privati e imprese, con la proroga degli incentivi per gli investimenti immobiliari privati e delle misure di transizione e il rifinanziamento del fondi di garanzia per le Pmi.
Sulla sanità per il 2022 sono previsti circa 1,8 miliardi per l’acquisto di vaccini e medicinali anti-covid. Il Fondo Sanitario Nazionale viene finanziato con 2 miliardi di euro aggiuntivi ogni anno fino al 2024. ulteriori risorse sono destinate al fondo per i farmaci innovativi, per complessivi 600 milioni nel triennio.
Sulle politiche sociali sono previsti il rifinanziamento del reddito di cittadinanza con un ulteriore miliardo di euro ogni anno, confermando l’importo del finanziamento sui livelli del 2021, oltre alla revisione della disciplina, con il rafforzamento dei controlli e l’introduzione dei correttivi sulle modalità di corresponsione. In materia pensionistica, viene introdotta quota 102, una misura di durata annuale e con un requisito di 64 anni di età e 38 anni di contributi per accedere al pensionamento.
Viene inoltre prorogata ‘opzione donna’ e prorogata e allargata l’Ape sociale ad ulteriori categorie di soggetti che hanno svolto lavori gravosi.
Con una spesa di circa 3 miliardi di euro nel 2022 si dà anche attuazione alla riforma degli ammortizzatori sociali, con un aumento dei sussidi di disoccupazione e un’estensione degli istituti di integrazione salariale ordinari e straordinari ai lavoratori di imprese attualmente non inclusi, nonché agli apprendisti e ai lavoratori a domicilio. sono previsti incentivi all’utilizzo dei contratti di solidarietà e la proroga per il 2022 e il 2023 del contratto di espansione con l’estensione a tutte le imprese che occupano più di 50 dipendenti. il congedo di paternità di 10 giorni viene reso strutturale. E poi i capitoli dedicati a scuola, ricerca e università, regioni ed enti locali, giovani, pubblico impiego, attuazione delle norme europee, nomine e provvedimento prefetti.
Per il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra «è una Legge di Stabilità con poche luci e ancora troppe ombre, che nasce squilibrata a causa dello scarso dialogo sociale che l’ha preceduta». Il sindacalista ha espresso apprezzamento sugli interventi sulla «non autosufficienza e ammortizzatori sociali». Condivisibile per Sbarra anche «il finanziamento per assicurare certezza sul rinnovo dei contratti pubblici e i 2 miliardi aggiuntivi sul fondo sanitario».
«Quanto alla distribuzione delle risorse per la riforma fiscale – ha sottolineato Sbarra – pesa l’assenza del confronto con le parti sociali e si rimandano scelte che avrebbero potuto e dovuto essere prese subito, nel verso di un forte alleggerimento del carico sui redditi medio bassi da lavoro e pensione». «Il nodo che ci preoccupa maggiormente – ha stigmatizzato – resta però quello pensionistico».
«Bene l’apertura del presidente Draghi sulla volontà di avviare il tavolo di confronto con il sindacato – ha poi proseguito Sbarra – per dare al sistema previdenziale maggiore flessibilità ed equità». «In caso contrario – ha concluso – le mobilitazioni saranno inevitabili nelle forme e nei modi che stabiliremo domani con Cgil e Uil».