Vertenza Società Cooperativa Sociale ADAM Ambito Territoriale di Canosa di puglia DSS N.3 ASL BAT

La Segretaria della FISASCAT Cisl Bari Miriam Ruta e Luigi De Ceglie delle RSA scrivono tramite il proprio legale Avv. Vitonicola Lacerenza alla Società Cooperativa Sociale ADAM e per conoscenza all’AMBITO TERRITORIALE DI CANOSA DI PUGLIA DSS N.3 ASL BAT per il Cambio di appalto servizio affidamento SAD e ADI e l’Illegittima riduzione orario di lavoro

PREMESSO CHE:

1. Questa cooperativa, a seguito di regolare gara di appalto, si è aggiudicata il servizio di S.A.D.I. e S.A.D., come bandito dall’Ambito Territoriale in indirizzo;

2. La situazione occupazionale sul ridetto appalto vedrebbe le lavoratrici già presenti in servizio, oramai da svariati anni, passare tutte alle Vostre dipendenze dovendo mantenere costoro lo stesso parametro orario e retributivo, in osservanza sia del CCNL che del C.I.P. vigente;

3. È stato da Voi paventato una drastica riduzione dell’orario di lavoro che non troverebbe conforto nella situazione in cui versa l’appalto le cui condizioni erano già note al momento della partecipazione;

4. Il taglio delle ore proposto dalla cooperativa non trova conforto in alcuna Vostra argomentazione, ed ove mai vi fossero motivi di doglianza in ordine alle condizioni contrattuali imposte dall’Ambito, e già conosciute dalla appaltatrice, esse non possono ripercuotersi sulle lavoratrici che già hanno subito tagli in passato, facendosi rilevare che, stranamente, vi sono in appalto due lavoratrici a 36 ore, mentre tutte le altre con orari decisamente inferiori, per cui se tagli si vogliono operare si agisca sulle cd. “creste” più alte.

Alle luce di quanto sopra e con l’auspico dell’intervento della Stazione appaltante per venire incontro alle lavoratrici che svolgono le loro mansioni con il massimo della dedizione e professionalità, si diffida la cooperativa a mettere mano sugli orari di lavoro auspicando una continuità occupazionale nel rispetto dei contratti di lavoro già in essere al momento del loro insediamento, e tanto per non fare gravare sulle lavoratrici eventuali contenziosi tra le parti in indirizzo

In conclusione si invita la cooperativa e la stazione appaltante a trovare una equa soluzione a questa incresciosa situazione, nell’interesse delle lavoratrici, dell’ utenza e della cittadinanza.

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