Sciopero dei lavoratori Ikea e Sit-in all’ingresso del punto vendita di Bari

Da questa mattina alle ore 9:00 la segreteria Fisascat CISL Bari con la segretaria generale Miriam Ruta e i segretari Onofrio Rubino e Tommaso Valerio, sono davanti al punto vendita Ikea di Bari con i lavoratori e le lavoratrici. Uno stato di agitazione proclamato a livello nazionale. Al loro fianco anche il segretario generale della CISL Bari Giuseppe Boccuzzi.

Miriam Ruta segretaria generale fisascat CISL Bari “Chiediamo un contratto integrativo nazionale e aziendale che restituisca dignità ai lavoratori e alle lavoratrici di Ikea a partire dalle relazioni sindacali, che siano rispettose del confronto con le parti sociali, ma che sia rispettoso di tutti i lavoratori. C’è una gran parte di lavoratori e lavoratrici che sono part-time involontari e quindi chiediamo il rispetto del lavoro domenicale e festivo, perché a fronte del disagio prestato, venga riconosciuta una maggiorazione in percentuale che restituisca degnità al salario, chiediamo che venga riconosciuta la reale prestazione delle professionalità effettivamente prestata dai lavoratori di Ikea e chiediamo soprattutto un welfare di opportunità che sia reale. Quindi un salario che restituisca effettivamente ai lavoratori dignità economica. Chiediamo che Ikea realizzi concretamente un contratto integrativo che sia migliorativo rispetto al contratto nazionale di lavoro e che non faccia una retrocessione rispetto allo stato attuale i lavoratori sono fondamentalmente dei lavoratori precari anche perché essendo part-time non hanno la possibilità non solo di migliorare dal punto di vista salariale ma anche dal punto di vista professionale per cui un contratto integrativo aziendale che entri nel merito di tutte le nostre richieste e che non abbia una retrocessione rispetto ad un mondo del lavoro che avanza e che avanza con difficoltà.”

Francesca Loseto delegata FISASCAT Cisl Bari IKEA Bari ‘Ikea è un’azienda che da sempre si professa solida inclusiva, ma oggi non riconosce gli stessi diritti a tutti i lavoratori. I neoassunti non percepiscono le stesse maggiorazioni domenicali e festive come i vecchi assunti. Dovrebbero maturare questo diritto dopo due anni.

Non è corretto perché sono ragazzi che si approcciano al mondo del lavoro attraverso stage di formazione e subito dopo raggiunto anche il contratto, seppur a tempo determinato, non hanno gli stessi diritti. Per cui chiediamo che ci sia equità di diritti anche per i neo assunti”


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