Recovery Fund. Sindacati al tavolo con il Premier Conte. Le 10 azioni strategiche della Cisl per ric …

Si è svolto il primo incontro Governo e Sindacati confederali Cgil Cisl Uil sul Recovery Plan, il “piano nazionale di ripresa e resilienza” che l’Esecutivo ha messo a punto per utilizzare le risorse del Recovery Fund e del Next Generation Eu.

Il premier Giuseppe Conte lo aveva promesso durante l’intervento in Parlamento sulla fiducia sottolineando come “i sindacati rafforzino la tenuta sociale del paese” .

Al tavolo, che Conte ha auspicato sia “inteso e costruttivo per realizzare una svolta risolutiva per il Paese”, anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri insieme alle ministre del Lavoro e delle Infrastrutture Nunzia Catalfo e Paola De Micheli con il ministro del Sud Giuseppe Provenzano e il sottosegretario al Lavoro Francesca Puglisi.

La Cisl ha illustrato le sue proposte; un piano strategico in 10 punti per l’utilizzo delle risorse europee. A cominciare da lavoro, istruzione e formazione con la riforma delle politiche attive ben saldate ad ammortizzatori sociali rinnovati, semplificati, mutualistici, universali e l’integrazione delle attività dei centri per l’impiego e con l’innovazione del modello formativo anche per accrescere le competenze digitali anche con l’ausilio del fondo Sure e del Fondo Nuove Competenze.

La Confederazione chiede l’incremento dei fondi destinati alla sanità ma anche una svolta sullo stato sociale, sulla disabilità e sulla non autosufficienza come sulla promozione di una terza età attiva, con la rivalutazione dei trattamenti pensionistici, il rafforzamento della quattordicesima mensilità per le realtà più deboli e la valorizzazione della contrattazione sociale. La confederazione chiede poi di sbloccare e portare a termine le reti di trasporto strategiche incompiute e di investire in infrastrutture al Sud come poi chiede una nuova politica industriale in grado di preservare gli asset strategici dalla manifattura al turismo, settore che più di altri ha subito il tracollo più grave.

Al centro delle proposte Cisl anche l’innovazione, la transizione alla Green Economy, il divario Nord Sud da colmare con interventi dedicati, parità di genere e conciliazione vita lavoro, pubblica amministrazione. E poi Giovani e futuro, con un nuovo patto generazionale per garantire equità e solidarietà, e Lavoro Agile, la nuova modalità di svolgimento della prestazione da accompagnare con una nuova regolamentazione e nuove modalità contrattuali. Sul tavolo Governo Sindacati non solo il piano di rilancio finanziato dall’Ue.

Le parti sociali chiedono che il piano venga discusso in modo trasparente recependo i loro suggerimenti e le loro richieste Cgil Cisl e Uil chiedono “un patto sociale per la crescita e lo sviluppo”, patto che abbia al centro “il lavoro e l’economia reale”. Ampi gli interventi richiesti sul lavoro. Il principale riguarda la proroga del blocco dei licenziamenti che scade a fine marzo e la riforma degli ammortizzatori sociali per garantire una copertura anche per il 2021, perché, affermano i sindacati, «gli strumenti attuali non sono adeguati a gestire una situazione di crisi», oltre ad un intervento sulla Naspi.

Misure che dovrebbero essere previste nel prossimo Decreto Ristori sul quale il ministro Gualtieri ha preannunciato un tavolo ad hoc con i Sindacati. Mentre il ministro del Lavoro Catalfo ha parlato di «investimenti sulle politiche attive di 3 miliardi e 100 milioni a cui si aggiungono i 500 milioni stanziati nella Legge di Bilancio» con l’obiettivo di definire una «rete unica per la formazione, rafforzando i centri per l’impiego con la collaborazione delle regioni e delle agenzie private».

«La via maestra – ha dichiarato la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan – è un Patto Sociale per gestire il cambiamento». «Vogliamo in sostanza condividere gli obiettivi, progettare assieme gli interventi e monitorarne gli sviluppi» ha aggiunto la sindacalista sottolineando il ruolo che le Parti Sociali dovranno rivestire anche nella «governance del Recovery soprattutto di monitoraggio e attuazione per l’esecuzione dei Progetti e degli investimenti».

Furlan ha chiesto la disponibilità del Governo ad approfondimenti sulle singole questioni anche per valutare i dettagli ed i risultati economici ed occupazionali attesi. «Il Recovery Plan – ha evidenziato è una occasione di sviluppo straordinaria ma anche una responsabilità straordinaria per tutti”.

“Non possiamo immaginare che alla paura dei contagi si sommi anche la paura di non avere i necessari sussidi economici e peggio ancora i licenziamenti. Nessuno – ha concluso deve essere lasciato da solo a fronteggiare la pandemia che sappiamo non è affatto finita».

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