Dopo l’effettuazione dello Sciopero nazionale del 2 maggio 2022, posticipato al 17 luglio 2022 per i siti aeroportuali, a seguito dei ripetuti interventi della Commissione di Garanzia nazionale sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali, constatiamo che in questi mesi non si è verificata la ripresa della trattativa.
Il 28 luglio scorso le Associazioni Datoriali hanno indicato alle segreterie nazionali la data del 5 settembre, come giorno da cui far riprendere la trattativa. A questa situazione di per sé inaccettabile si aggiunge lo
stato di difficoltà delle lavoratrici e dei lavoratori della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, costretti dalla irresponsabilità delle controparti datoriali e delle aziende loro associate, a salari non aggiornati da diversi anni e divenuti insostenibili a seguito degli alti tassi di inflazione registrati.
La lunghissima ed infruttuosa trattativa si è conclusa con esito negativo nell’incontro del 18 marzo 2022, nel quale le associazioni datoriali, anziché presentare una proposta dignitosa sul piano salariale,
hanno dichiarato di non aver ricevuto mandato dalle rispettive aziende. La costituzione di una nuova associazione datoriale, comunicata a mezzo stampa a poche ore dalla ripresa del negoziato, rappresenta
un elemento di preoccupazione per un settore in cui la rappresentatività datoriale evidenzia da tempo una frammentazione eccessiva e l’incapacità di realizzare una sintesi positiva per le relazioni sindacali.
Il mancato adeguamento del salario dei lavoratori e delle lavoratrici costituisce un elemento di estrema gravità, oltre che per il tempo trascorso, soprattutto per l’andamento dell’inflazione che in questo periodo sta comportando una grande penalizzazione del potere d’acquisto dei redditi medio-bassi aggravata dagli alti tassi di inflazione registrata.
Tale comportamento è ancor più inaccettabile se riferito a lavoratori e lavoratrici che quotidianamente garantiscono la sicurezza privata e pubblica, come ampiamente dimostrato dal lodevole impegno espresso durante l’intera fase emergenziale sanitaria ancora non del tutto finita, spesso facendosi carico di compiti
impropri in nome dell’interesse generale.
Filcams Cgil Puglia, Fisascat Cisl Puglia e Uiltucs Uil Puglia, nel solco del percorso di mobilitazione intrapreso su tutto il territorio nazionale, avviano le procedure ex Legge 146/1990 e aprono lo stato di
agitazione, con la mobilitazione di Lunedì 5 settembre, in Piazza Prefettura a Bari a partire dalle ore 10:00, al fine di mantenere alta l’attenzione sulla vertenza del rinnovo contrattuale.