Si è riunito in modalità telematica il tavolo permanente di confronto delle Parti Sociali firmatarie della contrattazione nazionale e degli accordi del settore Sale Bingo e Gaming Halls, duramente provato dalla crisi pandemica e dalle misure attuate dal Governo per contenere il contagio, con oltre il 70% di perdite denunciate nel 2020 rispetto lo scorso anno.
Il comparto occupa complessivamente oltre 25mila addetti oltre agli operatori dell’indotto e delle aziende fornitrici di servizi. Il confronto ha messo in luce le criticità ante Covid del modello concessorio organizzato delle sale gioco, con costi fissi progressivamente sempre meno sostenibili, la carenza di un intervento legislativo a supporto del tessuto industriale di riferimento, la progressiva impossibilità della continuità dell’esercizio dell’attività in diverse Regioni oltre alla tendenziale cancellazione di marginalità dall’esercizio delle sale.
La crisi Covid, con la totale interruzione di attività, ha accentuato i problemi del settore ed ha evidenziato la necessità di prolungare gli ammortizzatori sociali straordinari per il personale fino al mese di marzo 2021, come anche la necessità per le imprese di sostenere larga parte dei costi strutturati e di realizzare investimenti non programmati per la sicurezza di lavoratori e avventori.
Lo scenario 2021 si prospetta incerto con una situazione di diseconomicità che metterebbe a rischio migliaia di posti di lavoro nel momento più difficile della crisi economica del Paese, riducendo anche il perimetro di legalità e sicurezza dei consumatori nell’offerta giochi.
Le Parti hanno condiviso l’urgenza di definire una strategia di azione comune aziende lavoratori, per rilanciare il modello delle sale gioco, anche in previsione dell’auspicata ripresa post Covid, e ridefinire il ruolo delle Gaming Halls e Sale Bingo. Al Tavolo ha preso parte anche la Fisascat Cisl con il segretario nazionale Mirco Ceotto.