Riforma Sport e Lavoro Sportivo, nuova missiva dei Sindacati ai Gruppi Parlamentari di Senato e Came …

Il 10 giugno l’Assemblea unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori Slc Cgil, Nidil Cgil, Fisascat Cisl, Felsa Cisl, Uilcom e Uiltemp

Roma, 28 maggio 2021 – Nuova missiva dei Sindacati di categoria Slc Cgil, Nidil Cgil, Fisascat Cisl, Felsa Cisl, Uilcom e Uiltemp ai capigruppo parlamentari del Senato e della Camera dei Deputati sui nodi della riforma dello Sport e del Lavoro Sportivo ad un binario morto dopo il rinvio dell’entrata in vigore della riforma al 2024. Il settore occupa oltre 100mila lavoratori dipendenti e più di 500mila collaboratori sportivi.

Nella nota congiunta i sindacati stigmatizzano “la scelta operata attraverso il maxiemendamento governativo al c.d. “Decreto Sostegni” che di fatto rinvia al 31 dicembre 2023 l’entrata in vigore della “Riforma sullo Sport”. Tale decisione – sottolineano – compromette un percorso negoziale avviato nei mesi scorsi e finalizzato a disciplinare finalmente la materia del lavoro sportivo, attesa da anni dall’intero comparto.

“Per assicurare una reale prospettiva di rinascita – aggiungono i sindacati – non sono sufficienti i pur necessari sostegni economici” e non è più rinviabile “il riconoscimento della dovuta dignità e di diritti universali in tema di lavoro e welfare a tutte le lavoratrici e lavoratori, ivi compresi le collaboratrici e collaboratori” anche per “valorizzare funzione sociale, educativa, formativa, di aggregazione, di benessere e di prevenzione sanitaria” dei servizi resi.

I sindacati sollecitano le istituzioni a definire “un intervento teso a superare le gravi problematiche che stanno affliggendo il mondo del lavoro sportivo, a tutela dei diritti di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori”. Il 10 giugno una assemblea unitaria dei lavoratori, delle strutture e dei delegati si confronterà sul percorso della riforma e valuterà nuove iniziative di mobilitazione.

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