Strappo al tavolo della trattativa sulla definizione del primo Contratto integrativo aziendale da applicarsi ai circa 6.000 dipendenti della catena di elettronica di consumo MediaWorld, presente in Italia con 124 punti vendita in Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino, Umbria, Veneto.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno interrotto una trattativa che, dopo mesi di confronto, aveva raggiunto risultati positivi in tema di relazioni sindacali, gestione condivisa dell’organizzazione del lavoro, smart working e tutela di genere nei confronti delle lavoratrici, nonostante l’indisponibilità dell’azienda a recepire nel testo dell’intesa il sistema dei ticket restaurant e ad intervenire sul trattamento del lavoro domenicale.
Tra le ragioni alla base dello strappo la retromarcia aziendale sull’istituto delle ore solidali. La direzione societaria ha rimesso in discussione un elemento centrale, vale a dire la ripetibilità del ricorso alla banca ore in corso d’anno al permanere delle condizioni di immediato e diretto pericolo per la vita di un figlio minorenne, limitandone la fruizione a soli 30 giorni nel corso di un anno solare.
La spaccatura si è poi acuita in merito al meccanismo di incentivazione, stabilito unilateralmente dall’azienda e con ricadute peggiorative per le lavoratrici e i lavoratori. La proposta aziendale prevedeva infatti un’importante modifica in ordine al parametro della soddisfazione del cliente, elevando la soglia per la maturazione del premio dall’attuale 50% al 54%, a fronte di un livello medio raggiunto su quel parametro di poco più del 46%.
Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la disponibilità a proseguire il confronto a partire dal mese di settembre, precisando però l’importanza di una mediazione che non alteri e non svilisca lo spirito delle rivendicazioni portate al tavolo.